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Risguardi

Scritto da Giovanni Pallotta il . Pubblicato in Copertina.

I fogli bianchi all'inizio e alla fine del volume, per parte incollati all'interno della copertina rigida, sono detti usualmente risguardi, risguardie (endpapers) o sguardie o anche fogli di guardia.

Per la risguardia si può impiegare carta diversa da quella utilizzata per la stampa del'interno del volume. La scelta di elezione è la carta uso mano, per la capacità di tenere la colla che questa carta dimostra. È possibile in particolare conseguire effetti gradevoli attraverso l'utilizzo di carte colorate da abbinare con il rivestimento esterno o che richiamino più o meno esplicitamente caratteristiche grafiche, cromatiche o concettuali dell'interno.

Le risguardie possono anche essere stampate, con colore unico o in quadricromia. Scegliere un soggetto per le risguardie (unico o ripetitivo) non è operazione semplicissima. Col tempo la grafica scelta potrebbe rapidamente invecchiare o risultare ingombrante, togliendo inevitabilmente valore al volume. È preferibile orientarsi su immagini delicate e non invadenti o icone ripetute a formare un pattern. Illustrazioni e motivi utilizzati nella stampa delle risguardie, riprodotti a scopo non esclusivamente decorativo, devono essere ripetuti nel testo dal momento che spesso le risguardie possono andare perse, strappate o coperte da una nuova legatura. Questa caratteristica attiene più alla legatura che al contenuto del libro. Le risguardie infatti sono presenti solamente nella rilegatura cartonata detta anche editoriale e nella copertina all'olandese. Sono invece assenti nella brossura. Per tale motivo non inserisco le risguardie fra le parti del libro.