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Punto interrogativo

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È nota l'origine del punto interrogativo (question mark), che deve la sua forma alla lettera iniziale dell'originaria forma latina per esteso Quaestio, cioè ′domanda′, abbreviata successivamente in una Q seguita da un punto, la quale è divenuta poi la parte superiore del simbolo del punto interrogativo così come noi lo conosciamo. Non a caso infatti è detto anche 'punto di domanda'.

Il punto interrogativo è utilizzato in luogo del punto fermo quando ciò che precede è una domanda (Ritter 2002 : 130).

Sei stanco? Aspetti da molto?

Di solito la parola o la frase che segue il punto interrogativo prende la lettera maiuscola. Tuttavia se le proposizioni sono intimamente legate e proseguono l'una il senso dell'altra, per non interrompere il filo del discorso, è consentito dove non sia addirittura preferibile l'uso della minuscola.

"Come, di che giorno? non si ricorda ella che oggi è il giorno stabilito?"
Manzoni, I promessi sposi, Firenze, Felice Le Monnier, 1845 : p. 23

 

Il punto interrogativo è utilizzato per esprimere un dubbio editoriale, un'incertezza, o anche incredulità o disaccordo. Dubbi relativi a date o numeri in genere si trovano frequentemente espressi attraverso l'uso del punto interrogativo battuto di seguito al numero senza altri segni. 

Gorgia di Lentini (483–375? a.C.) fu discepolo di Empedocle.

Si noti che nella pratica anglosassone il punto interrogativo in caso di date dubbie precede la data (Ritter 2002 : 132). In particolare nelle correlazioni di termini, come per esempio negli intervalli data-data, il punto interrogativo isolato può essere talvolta impiegato in sostituzione del termine incognito assumendo così il valore di 'ignoto, sconosciuto', come nell'esempio che segue:

Johann Gutenberg (?-1468) nacque a Magonza dal mercante Friele (Friedrich) Gensfleisch zur Laden e da Else Wyrich. Non si hanno notizie precise sull'anno di nascita che gli studiosi collocano fra il 1393 e il 1403.

In alcune correlazioni il punto interrogativo può sostituire la sola cifra finale, p. es. (1250-127?), a significare che sussistono dubbi solo per quel che riguarda l'anno. Va da sé che un tale impiego del punto di domanda deve essere condotto con molta cautela e applicato solo nei casi in cui non vi sia possibilità di fraintendimento alcuno. In molti casi può essere utile la riformulazione del periodo, sciogliendo le parentesi, ricorrendo a termini come circa, intorno.

 

Per evitare incomprensioni e non indurre il lettore a credere il punto interrogativo riferito o parte di ciò che sta leggendo, tuttavia torna spesso utile collocare il punto interrogativo in parentesi tonda. L'Oxford Guide to Style suggerisce di battere il dubbio senza spazio se questo è riferito al singolo vocabolo, spaziato normalmente se in dubbio è l'intera proposizione.

Il punto interrogativo come il punto fermo va battuto di seguito al testo senza alcuno spazio prima, ma richiede uno spazio dopo.

Letto 14117 volte Ultima modifica il Venerdì, 19 Ottobre 2012 01:40
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